Come calcolare i tetti di spesa per il Superbonus 110%

da | Mar 29, 2021 | SUPERBONUS

Ogni intervento costituisce un caso particolare, alcune regole sono però fisse e possono aiutare a calcolare i limiti di spesa

La determinazione dei tetti di spesa é di certo uno dei temi più complessi da affrontare in materia di Superbonus 110% ma è ovviamente fondamentale per il reale raggiungimento della detrazione massima. 

Agenzia delle Entrate ha dato numerose e puntuali indicazioni ma è pur vero che ogni intervento costituisce un caso a sé e che i calcoli devono essere effettuati sul singolo intervento.

In linea di massima si può affermare che l’intervento di rango superiore assorbe quello inferiore e in tale ipotesi tutte le spese sostenute, comprese quelle di manutenzione ordinaria e straordinaria possono beneficiare della detrazione nella misura del 110%. 

Tale indicazione vale per l’adozione delle misure antisismiche che si sostanziano nella demolizione e ricostruzione dell’edificio. 

Pertanto, è possibile beneficiare della detrazione del 110% su tutti i costi sostenuti. In tale ipotesi si applica unicamente il limite di spesa di 96.000 euro. 

Il punto è stato ulteriormente chiarito dall’Agenzia delle Entrate con la risposta 455.

Il documento ha chiarito che “anche per gli interventi relativi all’adozione di misure antisismiche vale il principio secondo cui l’intervento di categoria superiore assorbe quello di categoria inferiore ad esso collegati o correlati. Quindi, il Superbonus si applica, ad esempio, nel limite complessivo di spesa previsto, anche alle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria necessarie al completamento dell’intervento di demolizione e ricostruzione oggetto dell’istanza”. 

Il principio vale sicuramente per le opere di demolizione e ricostruzione. 

Invece, qualora l’intervento di messa in sicurezza dell’immobile fosse più circoscritto e riguardasse esclusivamente il tetto, la verifica deve essere effettuata appositamente. 

Un altro esempio può essere il caso in cui il proprietario di un immobile unifamiliare intenda effettuare un intervento di consolidamento statico e di messa in sicurezza del tetto. 

Se alcune delle tegole sono gravemente danneggiate è evidente che la sostituzione delle stesse, pur essendo riconducibile in un intervento di tipo manutenzione straordinaria, deve essere assorbita all’interno dell’intervento antisismico. 

In tale ipotesi è possibile beneficiare della detrazione del 110% sull’intero costo sostenuto. 

Se, contestualmente, nello stesso immobile, oltre all’intervento antisismico, si procede al rifacimento dell’impianto elettrico e dei servizi igienici, è evidente come tali lavori siano del tutto scollegati rispetto all’intervento antisismico. 

In tale ipotesi, le spese di recupero del patrimonio edilizio attribuiranno il diritto a fruire della detrazione del 50% con il massimale di 96.000 euro. 

In tal caso il tecnico incaricato non potrà mai asseverare il collegamento tra le diverse tipologie di spese. 

A tal proposito, la circolare n. 24/E/2020 ha chiarito che le spese relative ai due diversi interventi, che attribuiscono la detrazione in misura diversa, devono essere distintamente contabilizzate. 

Solo in tale ipotesi sarà possibile fruire, per ciascun lavoro, della detrazione del 50% (per il recupero del patrimonio edilizio) e del 110% (per l’intervento antisismico). 

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