Cosa sono e come funzionano le colonnine di ricarica domestiche per i veicoli elettrici
Anche se il mercato è ancora dominato da benzina e diesel ed anche se la concorrenza con le cugine ibride è serrata, le auto elettriche si stanno diffondendo in modo sempre più capillare, soprattutto in contesti urbani.
Fino ad oggi la modalità di ricarica di questi veicoli è stata prevalentemente tramite colonnine pubbliche ma le case produttrici hanno ormai sviluppato sistemi che permettono la ricarica completa in tempi più brevi che nel passato anche in ambito domestico.
Le nostre auto e le nostre abitazioni saranno quindi, in un futuro ormai davvero prossimo, sempre più connesse tra di loro.
La ricerca in questo campo, in pieno sviluppo, ovviamente, non si ferma e attualmente sono oggetto di studio anche sistemi ad induzione che permetteranno agli automobilisti di fare a meno del cavo di ricarica.
Come già spiegato in questo precedente articolo, l’istallazione delle colonnine e dei wall-box è agevolata grazie alle detrazioni previste dalla Legge di Bilancio 2019.
COLONNINE PUBBLICHE E PRIVATE: QUALI DIFFERENZE
Abbiamo accennato, poco sopra, che esistono due diversi tipi di colonnine per ricaricare auto e moto elettriche: pubbliche e private.
Le pubbliche, sparse – a macchia di leopardo – sul territorio nazionale installate e gestite da fornitori di energia e gestori di rete.
Le private, allacciate alla rete locale si trovano presso le abitazioni, in alcuni casi anche in contesti condominiali ma anche nei posteggi dei negozi, dei ristoranti e degli hotel.
MODALITA’ DI RICARICA
- Ricarica lenta (dalle 6 alle 8 ore) a 16A corrente alternata. Ammessa solamente in ambiente domestico privato. È possibile utilizzare una semplice presa domestica o una presa industriale fino a 32A
- Ricarica lenta (dalle 6 alle 8 ore) a 16A corrente alternata. Ammessa in ambiente domestico ma anche pubblico. Differisce dalla precedente perché sul cavo di alimentazione del veicolo è presente un dispositivo denominato Control Box (Sistema di sicurezza PWM) che garantisce la sicurezza delle operazioni durante la ricarica. Le prese utilizzabili sono quelle domestiche o industriali fino a 32A
- Ricarica lenta (dalle 6 alle 8 ore) a 16A o mediamente rapida (dai 30 ai 60 minuti) a 63 A – 400V. Sempre con sistema di sicurezza PWM, ammessa in ambiente domestico e pubblico. La ricarica deve avvenire tramite un apposito sistema di alimentazione dotato di connettori specifici
- Ricarica ultra rapida (dai 5 ai 10 min) in corrente continua fino a 200A – 400 V. Ammessa solamente in ambiente pubblico. Con questo sistema è possibile ricaricare i veicoli in alcuni minuti, il caricabatterie è esterno al veicolo.
LA RICARICA DOMESTICA
E’ possibile ricaricare il proprio veicolo elettrico usando una normale presa di corrente. E’ provato che la ricarica lenta preserva le batterie, ne garantisce l’efficienza e ne prolunga la durata.
La wall-box, ovvero la colonnina domestica, consente però di effettuare un rifornimento più “intelligente” e sicuro ed è quindi consigliabile. Se ne trovano di tutti i tipi a partire dai 440 euro circa anche se solitamente vengono proposte e commercializzate direttamente dal concessionario da cui si acquista l’auto.
Esistono modelli di wall-box che permettono la gestione della ricarica anche da remoto andando quindi a scegliere le fasce orarie in cui l’energia costa meno.
In generale installare un secondo contatore non serve a meno che non si viva in condominio. Ricaricare nel proprio box infatti è possibile e la delibera condominiale non è necessaria per farlo. Ma in genere si tratta di una seconda utenza, con tariffe che variate rispetto ai 20-22 centesimi/kW dei consumi domestici, quindi il secondo contatore, in questo casi è consigliato.
Anche aumentare la potenza dell’impianto non è necessario ma spesso è una soluzione a cui si ricorre per non gravare sugli altri utilizzi. Un’idea potrebbe essere l’istallazione di pannelli fotovoltaici sul tetto della rimessa oppure della pensilina per supportare l’impianto elettrico di casa.
E’ bene, comunque, verificare i tempi e le modalità di ricarica del mezzo, perché non tutti consentono ricariche veloci, spesso le auto hanno un sistema che regola e l’assorbimento della potenza.
Anche il costo di un “pieno” dipende dalla capacità del pacco-batterie, che si misura in kWh. e può essere paragonato al serbatoio di un’auto tradizionale. Più la macchina è grande, più serve un pacco-batterie di dimensioni importanti. Tenendo presente che, in genere, con un kWh si percorre da un minimo di 4 km, per i modelli più energivori, fino ai 7-8 km delle più virtuose.
Per installare una wall-box domestica non servono particolari autorizzazioni ma alcuni comuni interpretano le normative in modo restrittivo e esigendo la presentazione di una Scia se l’intervento prevede un aumento della potenza. Per non correre rischi è meglio affidarsi a un tecnico qualificato, che conosca anche le procedure a livello comunale.